venerdì 31 dicembre 2010

Musica

Un dì la luna si spense e pianse.

Lacrime d'argento scorrevano lungo le gote

e si disposero a formare una moltitudine di note.

Musica dal cielo giungeva sulla terra

in un luogo remoto,

dove da tempo regnava la guerra.

E accadde, come per magia,

che quando i combattenti udirono la melodia

posero le armi senza esitare

e un dolce canto si misero a intonare.

Come la luna si accorse di quel ch’era avvenuto

socchiuse gli occhi e, tempo un minuto,

lasciò che di nuovo si aprisse il sorriso

e che il sole per sempre le accarezzasse il viso.


MB. (c) 1998

mercoledì 10 novembre 2010

ANCORA

Ci sarà ancora

il profumo di fieno

che accarezza il cammino

verso l’altopiano.


Ci sarà ancora il suo sorriso

a infrangere il buio

nelle notti senza luna.


Ci sarà ancora

la danza delle rondini

e il leggero fruscio delle betulle

al chiarore del sole

non ancora tramontato.


Tutto questo ci sarà.

Ancora.










giovedì 20 maggio 2010

L'adattamento nei libri per l'infanzia

Un articolo che ho scritto sull'adattamento
dei testi per bambini,
pubblicato sulla rivista Andersen nel febbraio 2007.





domenica 16 maggio 2010

Avrei fatto...




Avrei fatto ghirlande

con i colori di maggio,

fontane di luce

e di sorrisi.

Avrei fatto collane

con i profumi di maggio,

piccole perle

di mare turchese.

Farò ghirlande

ora che viene maggio,

farò collane.

Perché il mio amore

le possa trovare

e mi venga a cercare.

venerdì 23 aprile 2010

Nel Sorriso


Sarò con te nel sorriso.

Giorno di sole...

sera di pioggia...

mattino di nebbia.


Sarò con te come

volo di gabbiano.

Verso il mare dell’aurora,

orizzonte sereno.



Testo di Marinella Barigazzi (http://www.marinellabarigazzi.com)

Illustrazione di Chiara Vercesi (http://www.chiaravercesi.com)


sabato 3 aprile 2010

PASQUA




C’era un piccolo paese

su di una verde collina

dove la campana della chiesa

suonava ogni mattina.


Con pioggia, sole o temporale

tutti sapevano

che quel dolce segnale

diceva: “Sveglia! Vi dovete alzare.”


Ma un anno accadde,

mentre la Pasqua si avvicinava,

che la campana mise tutti nei pasticci

con le sue lagne e i suoi capricci.


“Dicono tutti che sono stonata,

persino sorda mi hanno chiamata.

Stavolta non muoverò neppure un dito,

cacciate il campanaro, il suo lavoro qui è finito.”


Giunse la Pasqua portando fiori,

uova dipinte di mille colori.

Al campanile misero un fiocco

ma di campana neanche un rintocco.


Tutto il paese era in grande apprensione.

Qualcuno gridò, dall’alto di un balcone:

“Qui ci vuole un miracolo

sennò addio resurrezione.”


Ma nel giardino di Werner lo scultore

c’era un bel pino secolare

con aghi verdi lunghi e argentati

a volte per magia movimentati.


Quando la brezza spirava

quella pianta frusciava

e un lieve tintinnio

nell’aria sprigionava.


E proprio quel giorno,

non appena si alzò il vento,

si udì una melodia

e il paese fu molto contento.


“Viva la Pasqua ritrovata!”

dissero in coro tutti quanti.

“Sia musica dovunque sulla terra

e l’armonia sconfigga la guerra.”

giovedì 28 gennaio 2010

Vorrei...



Per te

vorrei sorrisi,

e tanti e tanti

e sempre.

Parole dolci,

carezze di bambini.

Cieli sereni

e brezze profumate.

Il blu del mare

e il fuoco del tramonto.

Vorrei cortili

che celano segreti.

E insieme a te scoprirli,

a poco a poco...

Per te, amore mio,

vorrei.