lunedì 12 ottobre 2009

[Blu]




13 maggio 1997


E il vento arrivò

liberando il blu

profondo e misterioso

respirandone il colore

scuro e deciso

uniforme e inalterabile

per qualche istante sublime

di pacata inquietudine.




lunedì 28 settembre 2009

Rinascita




Nuvole che migrano

dall'orizzonte ai confini dei rilievi.

Lo spazio respinge

l'oscurità delle ombre

per accogliere le tinte

di una luce rinnovata.


Così il buio dell’anima si spegne,

al soffio delle fresche brezze

che spirano lievi e serene

a riportarne la rinascita.



domenica 13 settembre 2009

SULLA SCUOLA - PIU' ATTUALE CHE MAI

Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950

Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.

Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime... Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"

lunedì 7 settembre 2009

Guardare avanti


Guardare avanti...

Il futuro è un cielo

costellato di arcobaleni

e quand’anche il mattino

svelasse aurore oscure

guardare avanti ancora

finché le nuvole

non si saranno dissolte

lasciando spazio

a nuovi orizzonti.


domenica 5 luglio 2009

Perché la festa dell'amicizia non c'è


Festa della mamma, festa del papà, festa del lavoro, festa della donna...

Ma la festa dell'amicizia?

L’amicizia non ha bisogno di un giorno “da festeggiare”.

L'amicizia è ritrovare un amico che credevi di aver perduto per sempre.

È uscire dal proprio modo di essere per aiutare l'amico in difficoltà, pur sapendo che probabilmente non ti ascolterà neppure.

È nascondere una piccola verità per non aprire grandi ferite.

È scoprire che qualcuno crede in te più di quanto ci creda tu.

L’amicizia può essere questo e molto, molto altro e non necessita di festeggiamenti "comandati". Si festeggia da sé.

Come e quando i veri amici sanno.





domenica 21 giugno 2009

ESTATE...

21 giugno. Primo giorno d’estate.

L’Appennino regala colline dorate e prati di erba brillante, vento e nuvole bianche.

Estate che invita a rallentare, a far riflettere ma anche a distogliere e divertire.

Voglia di dire "basta" alla routine. Sognare di raggiungere orizzonti desiderati da tempo e non ancora osati.

Eppure, tra tutto questo, quasi si percepisce il preludio del profumo di settembre, quando tutto ricomincia.

Allora mi dico che non è proprio il caso di dire “basta”.

E tengo nel cuore tutto quello che conta sperando di poterlo arricchire di nuove esperienze ed emozioni.

Buone vacanze e tanti bei pensieri.

Marinella

June 21st. First day of summer.

The Appenine gives us golden hills and meadows of bright grass, wind and white clouds.

Summer that suggests we slow down, reflect, but also relax and enjoy life.

The need to say “enough” of routine. Dream of reaching horizons long longed for but never dared.

And yet, despite all this, the perception of the prelude of the perfume of September, when everything starts again.

So I say that “enough” is not the right word. And I hold in my heart all that matters, hoping to be able to enrich it with new experiences, emotions, curiosity.

A few extra photographs, a few less emails, and I hope many, many words.

Happy vacation and many beautiful thoughts.

Marinella



domenica 7 giugno 2009

E POI...


E poi sarai lontano.

Come il gabbiano

che lascia l’acqua

per il cielo.

Come l’orizzonte

di cui non vedo il confine.

Come le stelle

che la luce dell’alba scolora.

Resterà il sogno

che pur offuscato dal risveglio

non svanirà.

domenica 17 maggio 2009

"Chissà..." a Loiano




Loiano, piccolo paese vicino a Bologna.

E' il 7 maggio. Splendida giornata di sole. Prendo un pullman all'autostazione di Bologna.

Dopo un'ora e quaranta di panorami collinari, finalmente ecco la scuola elementare.

Milena, gentile responsabile della biblioteca, che mi accompagna in classe.

Ventotto bambini meravigliosi sono seduti compostamente ai banchi.

Mi sento fiduciosa e piena di energia.

Prendo posto sulla cattedra e apro "Chissà...". Lo alzo, lo sposto, voglio che tutti vedano bene le meravigliose illustrazioni di Ursula.

Lo racconto, pagina dopo pagina.

Alla finestra una tenda verde lascia entrare uno spiraglio di sole. Caldo come i cuori di quei bambini.

Termino il breve racconto e leggo quattro frasi che sono state escluse dal libro. Una di quelle dice: "Marco vede l'arcobaleno e pensa: " “Chissà com’è, là dove finisce… sarà un posto nascosto dove i colori scendono giù e giocano insieme come fanno i bambini?”

Poi dico ai bimbi:

"Pensate a un viaggio che avete fatto. In treno, in auto, anche a piedi. Anche guardando fuori dalla finestra".

"Anche in aereo?" chiede Abdur.

"Certo, anche in aereo. Provate a disegnare qualcosa che vi è rimasto di quel viaggio, la cosa più bella."

Cominciano a disegnare.

E' straordinario. Ognuno di loro crea qualcosa di assolutamente personale. Chi disegna il mare, chi il temporale.

E tanti disegnano l'arcobaleno. Quell'arcobaleno che nell'illustrazione non c'era.

Allora penso che basta davvero poco per stimolare l’immaginario dei bambini, come una breve frase…



Consegnano i disegni. Milena mi aiuta a pinzarli e costruiamo due trenini.

I trenini del loro viaggio.






Ho ancora davanti agli occhi quella classe: Beatrice, Laura, Andrea, Anta…

E porto con me la speranza di aver lasciato lì qualcosa di me.

domenica 26 aprile 2009

Ma grande question





Che cosa sono le emozioni?

Neuroni che si scompigliano, cuore che batte, voglia di correre...

Comunque sia lasciamo che si sciolgano senza stare a tarparle troppo.



BisSoO



venerdì 13 marzo 2009

Scrivere...


Scrivere libri per bambini non è una cosa che si può studiare.
E' qualcosa che nasce quando li guardi giocare nei cortili, quando
si prendono per mano, quando ti sorridono.

giovedì 19 febbraio 2009



Chissà se i pesci rossi nel fiume grande riescono a nuotare dritto e ad arrivare fino al mare?

Quanti "Chissà" per un bambino che per la prima volta vede il mondo dal finestrino di un treno...

Eppure questo Chissà sta per diventare una realtà.

Abbiamo lavorato sodo io, Caterina e Ursula, per produrre questo albo illustrato che è stato concepito nel 2007 e che sarà pubblicato tra un mese.

Dedicato a tutti quelli che ancora riescono ad ascoltare il proprio cuore...

venerdì 16 gennaio 2009

Per l'anno nuovo



Voglio un anno che mi porti tanti amici,
grida e risate di bimbi felici.


Un anno di canzoni in compagnia
che accenda la gioia e l’allegria.


Un anno intero tutto da ricordare
con guerre sconfitte e gente da amare.

Marinella