Personalmente ho ricominciato dagli amici.
Cene, incontri, conversazioni al telefono.
Si ritrova il piacere di stare insieme, ci si raccontano le vacanze e i progetti per il futuro, che a settembre sono sempre tanti.
In una società che vede crescere l’individualismo come “valore” di molti, credo che l’amicizia sia qualcosa di fondamentale, un sentimento che si avvicina molto all’amore, e tende a fondersi con esso.
Amici per parlare, condividere, scherzare, ridere e qualche volta piangere. Amici che arricchiscono la vita e scaldano il cuore.
Credo che l’amicizia sia un aspetto della vita molto importante anche per i bambini, e i libri per bambini sono uno degli strumenti ideali per affrontare le piccole-grandi problematiche che ne possono derivare, così come gli aspetti più belli e gioiosi.
Penso all’ albo illustrato “When a Zeeder met a Xyder” di Malachy Doyle, autore britannico, che parla di due creature molto diverse l’una dall’altra, in cerca di un amico uguale a loro e quando si incontrano, lui alto verde e peloso, lei piccola, blu e pelata, dopo un iniziale disappunto scoprono che guardandosi negli occhi si accende una scintilla, una scintilla rara e speciale.
La scintilla dell’amore.
E da quell’istante non si lasceranno più.
A volte sono proprio le diversità che ci fanno apprezzare le persone. Se fossimo tutti uguali non avremmo niente da imparare e neppure da insegnare.
Con gli amici la vita di sempre riprende con maggiore forza e vitalità.
Un abbraccio a tutti i miei amici e amiche.
domenica 31 agosto 2008
mercoledì 27 agosto 2008
Tutto finito?
Pomeriggio di fine agosto.
Il centro di Milano brulica di turisti in calzoncini corti e occhiali da sole, fotocamera digitale in una mano, bottiglietta d’acqua nell’altra.
Li lascio con i piedi a bagno nella fontana di Piazza Castello e vado verso il parco.
La gente si dirada, sembra quasi raggrupparsi in categorie distinte.
Quelli che corrono, quelli col cane, gli amanti, le badanti, i blateranti.
Ma cosa ci faccio io qui? Non dovrei essere al mare, in montagna, in collina?
Tutto finito?
Mi viene in mente qualche spunto per una poesia. Annoto e proseguo il cammino.
Alcuni irrigatori perdono acqua e formano rigagnoli e piccole pozze. Le foglie a terra sanno di marcio, quello strano odore che prelude all’autunno e contrasta con la vegetazione rigogliosa che mi circonda.
Strano come adesso il pensiero vada a certe sere magiche in cui la nebbia cala sulle case, sulle chiese e sulle strade di Milano e si fatica persino a sentire il rumore dei tram che stridono sui binari.
L’Arco della Pace troneggia impacchettato nella piazza deserta.
Tutto finito?
No... Tutto da ricominciare.
Il centro di Milano brulica di turisti in calzoncini corti e occhiali da sole, fotocamera digitale in una mano, bottiglietta d’acqua nell’altra.
Li lascio con i piedi a bagno nella fontana di Piazza Castello e vado verso il parco.
La gente si dirada, sembra quasi raggrupparsi in categorie distinte.
Quelli che corrono, quelli col cane, gli amanti, le badanti, i blateranti.
Ma cosa ci faccio io qui? Non dovrei essere al mare, in montagna, in collina?
Tutto finito?
Mi viene in mente qualche spunto per una poesia. Annoto e proseguo il cammino.
Alcuni irrigatori perdono acqua e formano rigagnoli e piccole pozze. Le foglie a terra sanno di marcio, quello strano odore che prelude all’autunno e contrasta con la vegetazione rigogliosa che mi circonda.
Strano come adesso il pensiero vada a certe sere magiche in cui la nebbia cala sulle case, sulle chiese e sulle strade di Milano e si fatica persino a sentire il rumore dei tram che stridono sui binari.
L’Arco della Pace troneggia impacchettato nella piazza deserta.
Tutto finito?
No... Tutto da ricominciare.
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